L’arma più efficace per proteggersi dal Papillomavirus (HPV) è il vaccino che viene offerto gratuitamente alle bambine e ai bambini di dodici anni tramite la scuola. Questo vaccino riesce a bloccare l’entrata nel nostro corpo di quei virus ad alto rischio oncologico appartenenti alla grande famiglia dei Papillomavirus in grado di creare lesioni alle mucose genitali, ma purtroppo non riesce a uccidere questi virus quando sono già arrivati nei tessuti e sono protetti dentro le cellule. Perciò il vaccino è un’arma molto potente se si usa prima dell’inizio dell’attività sessuale e quindi prima dell’incontro con i Papillomavirus. È un vaccino anche molto sicuro perché non contiene virus ma soltanto dei componenti del guscio che proteggono i virus e quindi non provoca una reale infezione ma stimola difese immunitarie contro il rivestimento che avvolge i virus prima di entrare nel nostro corpo.
Quali tipi di vaccino anti-HPV ci sono?
1-Bivalente che protegge da due tipi di virus HPV ad alto rischio oncogeno (16 e 18) che si ritrovano nel 70% delle lesioni tumorali del collo dell’utero.
2-Quadrivalente che protegge da quattro tipi di virus HPV: due a alto rischio (16 e 18) come il precedente e due a basso rischio (6 e 11). Questi ultimi virus sono responsabili dei condilomi acuminati o verruche genitali che sono lesioni non pericolose ma molto fastidiose.
3-Nonavalente che protegge dall’ HPV 16, 18, 6, 11 ma anche da altri 5 tipi di HPV ad alto rischio che sono il 31, 33, 45, 52 e 58. Questo vaccino è più efficace non solo perché protegge fino al 90% per quanto riguarda le lesioni tumorali del collo dell’utero ma anche perché estende la sua azione protettiva nei confronti di altri tumori HPV correlati come il cancro della vagina, della vulva, dell’ano e dell’orofaringe che sono patologie gravi contro cui a tutt’oggi non abbiamo strumenti di prevenzione o di diagnosi precoce.
Per tutto ciò il vaccino nonavalente è attualmente usato in molte regioni per la vaccinazione dei bambini in età scolare, anche in Toscana.
Dati recenti dimostrano che questa vaccinazione nonavalente è utile, anche se si è già venuti in contatto con un Papillomavirus, non solo perché è difficile che il contagio sia già avvenuto per tutti e nove ceppi di HPV del vaccino, ma anche perché l’infezione naturale non da una immunità duratura in grado di proteggerci da un nuovo contatto con lo stesso HPV o dalla riattivazione di particelle virali rimaste inattive nel nostro corpo.